Buongiorno albero

Un lungo viale che porta all’uscita dalla città, palazzoni ai lati, alberi. In fondo un incrocio col suo semaforo, e al di là un campo che apre lo sguardo (anche se subito dopo un grosso centro commerciale lo chiude. Orizzonte nascosto da muri e parcheggi).
Lì al semaforo, sul limitare della città, c’è un albero maestoso.
Forse un platano, immagino sia centenario. Svetta altissimo con la sua chioma ricolma di foglie e con i rami che partono già dal basso. Risalta, un po’ solitario, tra l’aperto del campo e il traffico che scorre.
Lo guardo spesso, e il semaforo rosso promuove l’osservazione.
Stamane il cielo era grigio, con qualche nuvolone. L’aria muoveva le foglie del grande albero: sembravano nugoli di farfalle. Sfarfallìo di verdi cangianti come ali sbattute nel vento.
Un’immagine di tale bellezza! Sono rimasta incantata a guardare: quell’albero così robusto e radicato, maestoso, potente, e quelle foglie leggere, sventolanti nella brezza, aeree. Gravità e leggerezza. Lì, sul confine. A riscattare anche un lunedì mattina di cielo autunnale e di primo freddo. Uno scorcio di meraviglia offerto a tutti.
Buongiorno, albero. Saresti piaciuto a Tarkovskij.

8 pensieri su “Buongiorno albero

  1. laurapozzani

    Questo post mi è davvero piaciuto, brava! Hai reso così bene le tue impressioni che l’ho visto anch’io quel maestoso albero (probabile che fosse un platano..), ma soprattutto mi trovo in empatia con chi si accorge degli “scorci di meraviglia” che sono offerti a tutti ma che, appunto, pochi sanno cogliere. 😉

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  2. luporenna

    Apprezzo moltissimo chi ama gli alberi, e l’apprezzo ancor di più se conosce il nome della famiglia o quantomeno che sappia distinguere una pianta sempreverde da una caducifoglie o una latifoglie da una conifera.

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