Archivio mensile:novembre 2015

Senza senso?

Ci sono giorni in cui lo sguardo che si posa sulle cose, sul mondo, non riesce a dare vita a ciò che vede. Le cose rimangono cose: nude e crude, non risuonano; colori piatti che non si arricchiscono di sfumature; forme mute che non muovono né gioia né dolore.
Lo sguardo vaga su panorami quotidiani, normalmente fonti di bellezza e meraviglia o almeno di quieta gioia, e non trova nulla che lo rigeneri.
Sono i momenti, i giorni, in cui la vita sembra una corsa senza senso, corsa troppo veloce verso la fine.
Talvolta il weekend, tempo in cui la corsa potrebbe rallentare, amplifica invece quelle sensazioni. Tempo libero che subito si riempie, con tanti desiderata che rimangono in coda ad aspettare il weekend successivo. Nelle corse, la sensazione del tempo che fugge tra le mani; un attimo, ed è subito sera; un attimo, ed è subito la sera della vita.
Poi torna il lunedì e gli impegni lavorativi mettono argini e costringono a stare in ciò che c’è.
Lentamente, mi fermo. Fermo la corsa agitata e smaniosa e sto in ciò che devo fare.
Finché accade. Così, senza preavviso, torna il calore. Si scioglie il freddo del non senso, e qualcosa torna a fluire. Tornano le sfumature, e il cielo che al mattino si stagliava muto riprende a risuonare, vivo. Da lì, dal ritrovato calore, lo sguardo sul non senso si acquieta e lo accoglie con dolcezza. Rimane, ma ha perso la sua asprezza.
Mi troverai ancora, sguardo sul non senso. Mi sei compagno in questi anni di maturità che sentono cambiare il rapporto col tempo che passa e che rimane. Sei marea che arriva sulla riva, lasciando conchiglie al tuo passaggio.
Le raccolgo nella luce infuocata del tramonto.