Sguardi urbani

Amo la città.
Cammino veloce e guardo: è uno di quei momenti in cui ogni cosa è illuminata.
A ogni passo sento la giornata alleggerirsi, e i tasselli che l’hanno formata vanno a comporsi in un insieme armonico, equilibrato.
Cammino e respiro l’aria fresca. Mi fermo per qualche scatto con l’IPhone, ma tanti altri scatti
rimangono nello sguardo: nutrono l’animo di bellezza e aprono spiragli di gioia; muovono zampillii di commozione e gratitudine per la vita che -generosa- continua a darsi.
Guardo una natura che sboccia, vive, muore, ricomincia un nuovo ciclo. Penso alle vite umane, alle culture, che fanno altrettanto.
Guardo i palazzi, testimonianze dell’opera di uomini. Segni del loro passaggio nella vita, segni di un tempo.
Cammino e guardo sconosciuti che incrociano per un attimo le loro vite, e proseguono.
Penso a quante storie si incrociano senza conoscersi, penso al passato e al futuro di ognuna.
Penso alle gioie e ai dolori, alle vite che fioriscono e a quelle spezzate, interrotte, ricucite, rappezzate. Vite. Sotto cieli che non si curano di noi ma che a volte ci curano.
Siamo piccole formiche che corrono, facilmente spezzabili, e siamo arbusti flessibili che si rialzano dopo la tempesta, in un mondo che non smette di far paura e di meravigliare.
Oggi leggerezze e fardelli convivono e colorano di infinite sfumature i miei sguardi urbani.
Amo la città.

6 pensieri su “Sguardi urbani

  1. Riccio

    Mi manca un po’ girar per la città ed incrociare gli sguardi della gente e le espressioni del viso, i sorrisi, anche le labbra un po’ imbronciate. Spero di poter tornare a incrociare presto i volti non nascosti dalle mascherine.

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