Raccolgo testimonianze dolenti: fiori di campo, di bosco, di montagna, ricchi di vita.
Oggi ho incontrato persone, ascoltato storie, e ora volti e voci risuonano in me, accompagnano i miei passi verso casa, si accomodano in spazi interiori e lasciano tracce, frammenti, suggestioni. Doni della vita, che custodisco con rispetto e commozione. Doni che parlano, che invitano alla riflessione. Doni come sassi nell’acqua; lascio che i cerchi si allarghino in me, ne osservo i disegni in silenzio, lascio che accadano.
Giornate come queste mi fanno sentire come in preghiera all’interno di una chiesa, preghiera laica alla vita e all’umanità che la abita.
Qui sono nel cuore battente della vita, vita autentica dove tutto sta. Qui sono al sicuro, non perché al riparo, ma perché connessa a me stessa e agli altri, rete salda che sostiene, che mi fa sentire il contatto con la terra e mi fa respirare l’aria del cielo, senza portarmi via.
Rilke ha sempre versi che parlano.
“…Ascolta, mio cuore, come soltanto i Santi
ascoltarono un giorno: il grande richiamo
li alzava dal suolo; ma essi, impossibili,
restavano assorti in ginocchio:
così ascoltavano.” (Prima Elegia duinese)
Così stasera ascolto.