Etty Hillesum, per ricordare…

“A volte penso che ogni situazione, buona o cattiva, possa arricchire l’uomo di nuove prospettive. E se noi abbandoniamo al loro destino i duri fatti che dobbiamo irrevocabilmente affrontare -se non li ospitiamo nelle nostre teste e nei nostri cuori, per farli decantare e divenire fattori di crescita e di comprensione-, allora non siamo una generazione vitale.
Certo che non è così semplice, e forse meno che mai per noi ebrei: ma se non sapremo offrire al mondo impoverito del dopoguerra nient’altro che i nostri corpi salvati a ogni costo – non un nuovo senso delle cose, attinto dai pozzi più profondi della nostra miseria e disperazione-, allora non basterà. Dai campi stessi dovranno irraggiarsi nuovi pensieri, nuove conoscenze dovranno portare chiarezza oltre i recinti di filo spinato, e congiungersi con quelle che là fuori ci si deve conquistare con altrettanta pena, e in circostanze che diventano quasi altrettanto difficili. E forse allora, sulla base di una comune e onesta ricerca di chiarezza su questi oscuri avvenimenti, la vita sbandata potrà di nuovo fare un cauto passo avanti.”
Etty Hillesum, da Westerbork, dicembre 1942

E il compito di ospitare nelle nostre teste e nei nostri cuori gli avvenimenti della vita, e farli diventare fattori di crescita, è un compito sempre presente.

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