Semplicemente Natale

Quest’anno sono in sintonia col Natale. Sono serena.
Mi è piaciuto andare a comprare i regali, anche se con un budget ridotto. D’altra parte, siamo tutti sulla stessa barca…
Sono riuscita a fare le cose con calma, a partecipare a poche e solo gradite cene natalizie.
Ho respirato aria piacevolmente fredda, mi sono goduta le luminarie.
Ho visto e sentito amici. Ho scambiato auguri sinceri.
Tanti momenti che possono essere intollerabilmente formali, oppure autenticamente sentiti, a seconda dello spirito che ci abita: ovviamente è capitato anche a me di sentirmi estranea alle atmosfere festanti, di sentirmi infastidita dall’invasività di luci, di folla, di rumori; di essere irritata dal traffico, dalle corse, dalle cene a cui non hai voglia di andare.
Natale ha dentro tutto questo.
Quest’anno, però, anche se ne vedo il cono d’ombra vivo più la parte illuminata. 
Sono grata al Natale, al di là della sua retorica e anche al di là della dimensione religiosa. Sono grata perché negli anni mi ha regalato tanti momenti di gioia, di festa, di calore e di affetto. E di vacanza.
Oggi sembra risuonare tutto falso e consumistico, e fa più politically correct parlarne male.
Invece io ho in me un imprinting natalizio buono e caldo, ed è questo che ogni anno spero si rinnovi. Non sempre accade, o magari solo in parte. Quest’anno si è rinnovato, e me lo godo.
In questi giorni di incontri con amici, di scambio di regali e saluti, risuonano tutti i Natali passati: gli alberi illuminati, i presepi fatti con arte e pazienza, i regali desiderati sotto l’albero, le ansie dell’attesa, le malinconie, le atmosfere cariche di emozioni e affetti, gli amici, lo sci e la neve… Tutti i Natali della mia vita sono con me e mi fanno stare bene.
E allora, da qui, da questo stato d’animo, auguro sinceramente buon Natale a tutti.

22 pensieri su “Semplicemente Natale

  1. yourcenar11

    Solo da parole come le tue riesco ad accettare di buon grado gli auguri. Quest’anno per me è andata proprio male, chiusa in casa per problemi di salute e immaginando ciò che si muove fuori… Vedo foto su Instagram delle luci (poche) della mia città, come si sono divertiti i miei ex-alunni e sono contenta per loro, sono giovani e giovanissimi, poche persone intorno a me, i familiari più vicini, quelli che possono vederti anche quando le cose vanno male…
    Però non dispero, chissà se riuscirò a venirne fuori presto (che significa “presto” non li so più nemmeno io, ma lo dico comunque).
    Ti auguro davvero di cuore di conservare queste tue preziosissime qualità personali!
    Buon anno, giorno per giorno 😍
    Cristina

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  2. wwayne

    Tempo fa ho frequentato un corso di Storia Medievale. Il professore che lo teneva confrontava il linguaggio dei documenti politici medievali con quello odierno, e ci faceva notare che rispetto ad allora oggi si tende a sfumare tutto, ad evitare espressioni forti, ad usare molti eufemismi, a cercare di essere politicamente corretti anche quando si potrebbe tranquillamente dire pane al pane e vino al vino. Invece di dire brutto, diciamo quasi bello. Invece di dire vecchio, diciamo non più giovane. Invece di dire orrendo, diciamo non riuscito.
    Tendiamo sempre a morderci la lingua, a reprimerci nel nostro modo di parlare e di scrivere anche quando non ce ne sarebbe assolutamente bisogno. Proprio perché é così raro trovare una persona che parli senza peli sulla lingua, quando in tv qualcuno comincia a farlo subito diventa un personaggio: pensiamo a Sgarbi, alla Maionchi, ad Aldo Busi eccetera.
    Tutto questo per dirti che il nostro vocabolario si sta già restringendo, perché stiamo eliminando tutte le parole “nette”, in favore di quelle più “sfumate.” Al giorno d’ oggi le cose non vengono più chiamate con il loro nome, ma con il loro eufemismo. E’ il politically correct di cui hai parlato anche tu nel tuo post. Avevi notato tutto questo?

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    1. sguardiepercorsi Autore articolo

      Penso sia una questione complessa. Dire la verità cruda può non essere la strada migliore per un dialogo: sensibilità ed attenzione non guastano mai. Poi ci sono gli eccessi, esasperazioni senza senso che girano intorno alle questioni.
      Credo che il politically correct nasca da un’esigenza sensata, ma l’uso che se ne fa può invece diventare una forma che allontana dalla sostanza.
      Grazie per il tuo commento! 🙂

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  3. chiaralorenzetti

    Calma, serenità, accettare il proprio tempo tenendo stretto il tesoro di quello passato: vivo così anch’io il Natale, una festa buona, un momento di emozione con lo spirito profondo dell’amore. Certo, come dici bene, c’è anche tutto il resto, quello che non ci piace, ma con un po’ di attenzione possiamo sopportarlo consapevoli di ciò che siamo e che abbiamo.
    Grazie Chiara per le tue riflessioni, che sento un po’ mie, come avessi dipinto le mie parole.
    Buon Natale ❤

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  4. Furtivamente

    Anche io, umile assemblatore di parole su un blog, ti auguro buone feste ! Sentire il Natale non è facile ma, nonostante tutto, con tutti i forse, i perchè, le noie, le bizzarrie della nostra mente, alla fine rimane qualcosa nell’animo.
    In parte succede anche a me e proprio per questo apprezzo molto il tuo post. Riflette quelle cose non-dette che probabilmente molti ascoltano nel proprio intimo !

    Si, forse il Natale è ciò che non percepiamo subito, ma lo accumuliamo in noi e si stratifica anno dopo anno in qualcosa che ci rende migliori !

    Auguri !
    Stefano.

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