Amo la vita

Un’ora libera, in attesa, seduta al parco. A guardar rami spogli e piccole gemme. Col ritmo della città che fuori dalla recinzione corre, ma qui rallenta, quieto.
Oggi sono contenta. Senza un motivo particolare. Semplicemente contenta di essere nella mia vita, con le relazioni umane che qui abitano o transitano per un po’. Amo queste persone, compagni di viaggio. Li amo in modi diversi e con differenti gradi di intensità. Osservo le loro bellezze: sguardi, gesti, sorrisi… Quell’essere nella vita senza mettersi in posa. O quel che traspare dietro la posa. Li guardo e mi sento vicina alle loro vite, solidale con i loro percorsi.
Arranchiamo tutti sotto lo stesso cielo, ma nello stare accanto il passo si fa più lieve e la forza si condivide.
Ovviamente non vedo solo bellezza intorno a me. E poi non sono cieca e le notizie dal mondo mi arrivano. Le lascio sullo sfondo, non posso fare un granché in quegli ambiti. Torno al mio raggio di possibilità, là dove ha senso ciò che sono e faccio.
Amo la vita, con leggerezza e profondità.

35 pensieri su “Amo la vita

  1. yourcenar11

    Condivido questo tuo “esercizio” di benessere, mi sforzo anch’io – appena posso – di fermarmi a osservare le piccole cose, particolari che spesso sfuggono allo sguardo. E allora scopro davvero dove si nasconde la bellezza, il lato buono delle persone (a volte basta un accenno di sorriso). Ferma a guardare, lasciando andare per il loro verso pensieri ed emozioni…

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  2. IlSaggio

    Bellissima riflessione, mi fa piacere poi sapere che questo è accaduto a Milano, dove lavoro ma sostanzialmente vivo anche io, soprattutto ultimamente.
    Non so, credo ciecamente a quanto vissuto da te quel giorni in particolare, ma credo tu abbia un carattere molto molto forte.
    Io non amo questa città, non come è oggi, mi piace fantasticare su com’era quando me la racconta mio padre di quando era giovane lui, o i miei nonni ancora prima, ormai da loro non può più venire altro che ricordi, ma è il corso della vita, ci mancherebbe.
    Purtroppo io non riesco a viverla questa città, mi scappa dalle mani, è troppo veloce anche se è impregnata di bellezze.
    Sicuramente la condivisione di queste con le persone adeguate credo che mi farebbe vedere tutto con altri occhi, magari più sognanti, ma così, soprattutto in questo ultimissimo periodo mi manca la libertà naturale, mi manca lo sporcarmi al parco e tornare sudato a casa in bicicletta, un po’ come quando ero più piccolo e tutto sembrava a mia misura intorno a me.
    Non ci riesco più, non è la mia città ora come ora, ma sono molto contento che te riesca a cogliere le bellezze pure in questo caos, sono contento perchè vuol dire che non è impossibile, tu ci sei riuscita, e questo mi da un briciolo di forza per sperare che niente è ancora perduto.

    Complimenti per il testo, davvero toccante 🙂

    Un saluto.
    Ale

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    1. sguardiepercorsi Autore articolo

      No, non è affatto impossibile… E provare a cercare la bellezza che mi sta intorno, nel quotidiano, spesso mi aiuta a stare meglio, a uscire da qualche groviglio interiore…
      Guardare, allenare lo sguardo, è un esercizio di benessere 😉
      Ciao!

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  3. Marco SognatoreFallito

    Qui a Milano non è che si veda NON SOLO bellezza: diciamo che è difficile scorgerla, tra romeni a zonzo a qualunque ora (mentre gli italiani sono presi nei loro posti di lavoro), con sguardi estremamente svegli, attenti a tutto, osservatori maliziosi, con occhi mai rilassati! Mai passeggiano per semplice relax: volteggiano come avvoltoi, scrutano a 360 gradi come radar a ogni passo, sempre in cerca di occasioni.
    Al parco le ragazze cercano di non passeggiare da sole e ,se devono, camminano a passo spedito con lo sguardo rivolto in avanti ben attente a non incrociare sguardi altrui, ben attente a non lasciar scappare erroneamente “messaggi del corpo” che potrebbero essere fraintesi e considerati un invito: mai sguardi rilassati e piacevoli, mai uno sguardo sorridente. Le ragazze che camminano al parco sembrano sempre incazzate.
    Gli anziani si tengono strette strette le loro borsette e leggermente chini in avanti confabulano a bassa voce lanciando di tanto in tanto occhiate guardinghe , come i passeri mentre beccano: 1 beccata e 2 occhiate attorno, 1 beccata e 2 occhiate…
    I giovani attorno ai 25-30 anni hanno i capelli rasati attorno, un pochino più lunghini sopra pettinati in avanti e parlano lingue strane. Mentre aguzzano la vista continuamente.

    Come siamo finiti…!

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  4. Pingback: GRAZIE, SONO FELICE | La cantatrice calva

  5. unazzurrocielo

    anche io amo la Vita, ora che ho una seconda chance…arranco e a volte trovo qualcuno con cui alleggerire il peso di questo andare… sono fortunata, davvero.
    E fortunata ad averti “incontrato”
    buona giornata
    Annamaria

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  6. La il@

    ..miracoli della primavera che sboccia nel cuore..? 🙂 Grazie per questi pensieri luminosi. E’ una condivisione che trasmette positività. 🙂
    “Arranchiamo tutti sotto lo stesso cielo, ma nello stare accanto il passo si fa più lieve e la forza si condivide.” Bello. E vero. 🙂

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