Giocolieri e clown

“È che la vita è sempre più complicata… Bisogna star dietro a troppe cose! Troppi problemi, troppi impegni, corro da mattina a sera per far fronte a tutto e la sera crollo a letto, per poi ricominciare il giorno dopo”. La signora seduta dietro di me sull’autobus parla al cellulare a voce decisamente troppo alta. Impossibile non sentirla, poi sono curiosa.
Mentre parla, però, mi vengono in mente i giocolieri, e comincio a seguire il mio filo di immagini e pensieri. Vedo quei giocolieri che fanno volare così tante palline per aria che sembra impossibile che non ne perdano nessuna. Invece no, quelle palline volteggiano armoniose, leggere, inconsapevoli della difficoltà e della massima concentrazione che il compito richiede.
Si rimane incantati a guardare quell’abilità così allenata da apparire semplice.
Spesso le nostre vite richiedono quell’abilità, e non sempre il risultato è così armonioso e fluido. A volte accade ciò che non vediamo mai nei giocolieri: cade una palla, e tutte le altre le vanno dietro rovinosamente. Immagine da clown. A loro succede, loro combinano pasticci tra movenze volutamente goffe che fanno ridere il pubblico, e anche un po’ patire.
Perché i clown rappresentano la nostra umanità. Gli artisti del circo sono perfetti, inarrivabili. Funamboli, acrobati… li guardiamo a bocca aperta, pieni di stupore e incredulità, pensando a come sia possibile fare quello che fanno. Li ammiriamo, ma sono troppo lontani dalla nostra imperfetta umanità.
I clown, invece, sono umani, troppo umani. Sono imperfetti, sgraziati, ridicoli, e poi improvvisamente tirano fuori la grazia, la perfezione, la delicatezza che ti commuove.
Ho sentimenti ambivalenti verso i clown: mi fanno più patire che ridere. Muovono corde profonde dell’animo: come i toni bassi di un basso o di un contralto, che ti vibrano nella pancia.
I clown mettono in scena la nostra umanità, in loro ci possiamo un po’ riconoscere. I clown mettono in scena le nostre abilità nel far volteggiare armoniosamente le palle in aria e i nostri errori nel farle cadere rovinosamente a terra. Commoventi, ti strappano ogni volta un sorriso e una lacrima.

(L’immagine è tratta da internet: scena finale di 8 1/2 di Fellini)

19 pensieri su “Giocolieri e clown

  1. Anonimo

    Ho sempre pensato di non saper stare in equilibrio ma se sono arrivato a questa mia età non credo sia solo frutto di enrgia o fortuna. I clown mi sembrano una metafora delle nostre vite doppie: da una parte professionalità e cinismo, dalla’latra la nostra goffa e dolce umanità.

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  2. Andrea Magliano

    Ciao Chiara, molto bello questo tuo pensiero. Anch’io ho un rapporto ambivalente verso questa figura (causata anche dalla figura di ‘It’ di Stephen King devo ammetterlo). Penso che tutto si basa su un delicato equilibrio, spesso più uno squilibrio. In quell’imperfezione la nostra molla di salvezza e di crescita. Alla fine il nostro cammino è un continuo sali e scendi proprio come quelle palle che di tanto in tanto lanciamo e poi rovinano precipitosamente.
    Grazie ancora per questi tuoi pensieri. Un caro saluto 🙂
    Andrea

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  3. Nicola Losito

    Mi piacerebbe essere un clown e riuscire come loro, tra una risata e l’altra, a tirare fuori il meglio di me. Purtroppo non è facile: spesso si resta bloccati alla parte ridanciana della questione.
    Nicola

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  4. ammennicolidipensiero

    da giocoliere, e clown (ebbene sì, nella vita da mr. hyde, olte al quella da dr. jekill ospedaliero e ricercatore, mi diletto con altre cosucce…) credo questa sia una delle più belle descrizioni metaforiche del mondo delle palline in equilibrio nell’aria e del clown in equilibrio sulla scena. brava, chiara, bellissimissimo post.

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  5. tramedipensieri

    Amo il circo, adoro i clown.
    Soprattutto i clown….

    ….la vita non richiede abilità, non la vita che si vorrebbe vivere perlomeno…penso eh…

    Invece dobbiamo “per forza di cose” tentare gli equilibrismi più stravaganti a volte… a volte ci sono anche cadute poco simpatiche…ma tant’è…

    ciao
    .marta

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  6. Antonio Tomarchio

    C’è gente che fa volteggiare le palle meglio dei clown 😉 Scusa la facile battuta, in realtà non amo molto il circo nè i clown, ho anche scritto una poesia sulla tristezza che suscitano in me. Comunque mi piace il confronto che fai tra la loro abilità e la nostra esistenza, ho sempre pensato di essere un equilibrista sul filo della vita. Un abbraccio.

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