Stare immobili

Estate, ovvero l’arte di rimanere immobili. Stando ferma, percepisco quel po’ di arietta che circola per casa.
È un esercizio di pazienza, che nella vita torna sempre utile.
La mia amica Donatella mi ha mandato questa foto di un cucciolo di bradipo, animale totemico dell’estate – dice lei scherzosamente.
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Visto che devo fare di necessità virtù, e che devo sopravvivere a questa stagione a me avversa, penso che questo esercizio spirituale di stare senza agitarsi abbia un suo valore profondo. Nella smania si rischia spesso di perdere ciò che c’è, di passare oltre senza vedere, di muoversi -fisicamente e psicologicamente- in modo disarmonico e scoordinato.
Dunque sto quieta e mi alleno.
Metto su le sonate per violino op.5 di Corelli, e le ascolto come raramente riesco a fare: sdraiata ad occhi chiusi. Sono meravigliose, e mi lascio trasportare dalla musica.
Buon weekend a tutti.

26 pensieri su “Stare immobili

  1. liù

    E’ proprio vero! Se resto immobile senza agitarmi invano sento meno caldo ! Mi aiuto sempre con il ventilatore ma restare ferme aiuta molto!
    Buon inizio settimana♣
    liù

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  2. rabuccia

    Esiste un bellissimo testo di cui possiedo una ormai introvabile edizione italiana, dello scrittore e filosofo spagnolo Eugenio d’Ors che si intitola fatalmente :”Oceanografia del tedio”….un racconto sublime. Il libro si apre con una sorta di apologia della immobilità. … una lunga descrizione di quello che i sensi percepivano durante un ostentato e delizioso decubito su una chaise longue in una calda e ventilata veranda estiva….. Il tuo bel testo mi ha rievocato proustianamente questa bella lettura. Grazie.

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  3. leparoledinessuno

    Concordo !
    Stare fermi ad ascoltare le leggere brezze e i suoni lievi di un inizio Agosto.
    Abbiamo una differenza.
    La Musica.
    Amo molto la musica, sono invaso da dischi ma di tutt’altro genere.
    Ti mando questa cosa, giusto per farti capire …
    Probabilmente non apprezzerai.

    Buon fine settimana !
    Ciao.
    Stefano.

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  4. marco

    Buon week end anche a te e sereno riposo : )
    Che dire sull’esercizio di pazienza? Hai proprio ragione!, a volte è necessario fermarsi, perché è lì che si ritrova il senso. Spesso però è difficile, a scanso di passare notti insonni. Ma un po’ di orrore in fondo fa bene alla vita reale.

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    1. sguardiepercorsi Autore articolo

      🙂 Be’ fortunatamente non sempre a fermarsi si vede l’orrore… E se lo si vede… Meglio farci i conti, se possibile!
      Buon weekend anche a te… Andrai in qualche bella spiaggia con un bel mare in cui immergersi? 😉

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      1. marco

        No, purtroppo lo passerò a lavorare…il tempo della mia vacanza è durato poco : (
        E adesso, privo di rispetto per i milioni di disoccupati, non vedo l’ora che mi scada il contratto di lavoro!!!!
        Perché sento che come lavoro mi limita e che forse potrei meritare di più… avessi avuto dei genitori diversi, che avessero creduto nelle mie capacità invece di denigrarmi sarebbe stato meglio! Meno male che almeno su WordPress c’è qualcuno che mi capisce : )
        Ciao, buona giornata!! e scusa lo sfogo….

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          1. marco

            Questa è una domanda che mi ha sempre mandato in crisi!! Ho lavorato come impiegato per due mesi ma fu un fallimento, perché dovevo convincere le persone ed essere sveglio…I mio padre mi ha sempre insegnato una certa idea di bontà che è anche positiva in certi aspetti, e mia madre beh..penso che il suo sogno sia sempre stato di vedermi come un magazziniere (come lavoro adesso infatti), o in un modo ancora meno qualificato..
            Da un lato comunque so i limiti del mio carattere, ma dall’altro so anche le mie possibilità, e mi piace stare tra la gente. Se ti dovessi rispondere romanticamente mi piacerebbe fare cose che abbiano a che fare con la cultura e l’arte, oppure viaggiare e vedere gente!
            Non ho le idee chiare come vedi!

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            1. sguardiepercorsi Autore articolo

              Già… E poi non sono tempi facili per il lavoro, e bisogna scendere a compromessi, fare anche un po’ quel che si trova.
              Ci sono artisti che hanno mantenuto per la vita un lavoro che dava loro da vivere e tempo per scrivere, tipo Kafka.
              Il lavoro ha un piano di realtà dal quale non possiamo prescindere, perché dobbiamo pagare un affitto, fare la spesa… Però poi abbiamo la possibilità di mettere altrove le energie creative, coltivando interessi, passioni… Non è come dedicarcisi a tempo pieno, però si fa quel che si può, e già fare quel che possiamo ci fa stare meglio.
              Ciao, Marco… Ti auguro di trovare una strada possibile… 🙂

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              1. marco

                Grazie..sei un’amica!!!
                Ps bello l’esempio di Kafka, però anche lì, lui ha fatto una vita grigia, e ultimamente preferisco godere dell’attimo piuttosto che essere ricordato ai posteri : ))
                Comunque il senso dell’esempio era chiaro, vedrò se riuscirò a fare qualcosa, io ci provo !

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